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La FEDERAZIONE

Standard - Anatomia del colombo

Indice articoli


ANATOMIA DEL COLOMBO

Tutti gli uccelli, e fra essi anche i colombi, sono animali a sangue caldo, appartenenti ai vertebrati; rispetto agli altri 01vertebrati però gli arti superiori si sono trasformati in ali, mentre quelli inferiori servono esclusivamente per muo­versi, saltare o nuotare.

L'intero corpo del colombo è strutturato in funzione del volo. Per riuscire a volare occorre che il peso del corpo sia ridotto il più possibile.

Il corpo degli uccelli possiede pertanto una struttura ossea leggera, in modo tale che la distanza degli organi più pesanti dal punto centrale di rotazione è minima, mentre quegli organi che sono posti alla periferia del corpo sono di consistenza assai leggera.

Lo sminuzzamento del cibo avviene, ad esempio, nello stomaco, grazie ad una poderosa muscolatura: le ossa mascellari, mancando i denti ed i muscoli della masticazione, vengono così ad essere sensibilmente alleggerite.

Un altro fattore che contribuisce a diminuire il peso del corpo nei colombi è una notevole presenza di aria nelle ossa. Lo svilupparsi del piumaggio, che abbassa il peso specifico accrescendo il volume del corpo, ed il particolare apparato respiratorio, con le sue appendici (sacche aeree) piene di aria, contribuiscono anch'essi alla diminuzione del peso del corpo, essendo di essenziale importan­za per consentire il volo.

Assai interessanti per la loro particolare strutturazione sono, inoltre, gli apparati urinario e sessuale dei colombi.

L'apparato digerente

02Le ossa del becco, sia nella parte superiore che in quella inferiore, sono ricoperte da una guaina cornea, che è particolarmente coriacea nei granivori, di cui fanno parte anche i colombi. Là dove comincia il cuoio capelluto c'è una parte di cute, molto ricca di vasi sanguigni, che ha la funzione di produrre la sostanza cornea atta a sostituire quella che va via via consumandosi ai bordi del becco. I bordi del becco sono affilati; non vi sono denti. Le ghiandole salivari sono presenti in numero molto ridotto. La lunghezza del becco varia secondo le razze.

Nella parte superiore della cavità orale dei colombi si trova una fenditura del palato abbastanza lunga, che costituisce il punto di collegamento con le due aperture nasali, poste subito dietro. La lingua sta nella parte inferiore della bocca; la sua forma, triangolare ad estremità acuta, si adegua a quella del becco; essa è fissata al mobilissimo osso ioide, è costituita da un sol pezzo, è liscia, ha muscoli contrattili che le permettono di aspirare i liquidi. Sulla mucosa della lingua e di quella parte della cavità orale che non è ricoperta da sostanza cornea si trovano delle papille gustative, mentre la mucosa della lingua è provvista di terminazioni tattili che nei colombi sono particolarmente sviluppate. Alla base della lingua è posta la trachea, la quale è chiusa al momento della deglutizione. Viene poi l'esofago, piuttosto lungo e capace di una notevole dilatazione; esso va dal collo al torace: all'inizio è posto sopra la trachea e poi si sposta sul lato destro di questa.

Proprio dove incomincia il petto l'esofago forma una prominenza sferica, detta gozzo o ingluvie, composta da due parti simmetriche, di pari grandezza.

All'estremità del gozzo è situato un prolungamento di forma semi tubolare, la via del gozzo, attraverso la quale passa il cibo destinato allo stomaco; il cibo che non trova posto nello stomaco viene immagazzinato nel gozzo, fintanto che non viene conclusa la fase di masticazione nello stomaco. Durante il periodo di immagazzinamento nel gozzo, il cibo viene rammollito e predigerito mediante le secrezioni delle ghiandole salivari, di quelle presenti nell'esofago e delle ghiandole della mucosa del gozzo. La mucosa del gozzo ha la proprietà di produrre, verso la fine della cova e nelle due settimane seguenti, il latte del gozzo, originato da una trasformazione in materia grassa delle cellule in soprannumero dello strato epidermico di superficie; tale sostanza è destinata a nutrire i piccoli nei primi giorni di vita.

Dall'esofago il cibo passa poi allo stomaco ghiandolare e quindi a quello muscolare o ventriglio; la mucosa della prima parte dello stomaco, senza pieghe ma granulata, è provvista di ghiandole che secernono liquidi e fermenti neces-sari per la digestione, mentre i muscoli della seconda parte dello stomaco sminuzzano il cibo ingerito, aiutandosi anche con pietruzze eventualmente ingerite insieme, che restano nello stomaco finché non sono completamente consumate. Lo sminuzzamento del cibo è dovuto ai movimenti di contrazione di due poderosi muscoli principali rivestiti di sostanza cornea. Lo stomaco è situato dietro il fegato e sulla parte posteriore dello sterno. È facilmente ricono-scibile anche tastando dall'esterno.

Dopo lo stomaco muscolare si arriva all'ansa del duodeno che racchiude anche il pancreas. Segue poi l'intestino digiuno, che in tutti i volatili domestici rappre-senta la porzione più lunga dell'intestino; nei colombi esso è arrotolato e ripiegato su sé stesso.

Viene poi la porzione iliaca dell'intestino che, per lo più, è adagiata sul duodeno. L'estremità inferiore di queste tre porzioni di intestino, che nel loro complesso vengono chiamate 'intestino tenue', è caratterizzata dalla presenza di due appendici molto piccole, dette 'intestini ciechi', collocate a sinistra e a destra; nei colombi questi intestini ciechi sono atrofizzati, ma hanno pur sempre la notevole funzione di ospitare quelle cellule linfocitarie atte a garantire certe difese immunizzanti. L'intestino crasso, che viene dopo, è molto corto; anche il diametro è limitato, visto che di solito corrisponde a circa un terzo di quello del duodeno.

Globalmente il canale intestinale è lungo, da sei a otto volte il tronco del colombo. Il canale sfocia nella cloaca, una tasca in cui sboccano anche i condotti degli apparati genitale ed urinario, divisa in compartimenti aventi funzioni distinte, ma con orifizio esterno unico. La cloaca funge da serbatoio per l'urina e gli escrementi.

Proseguendo verso l'esterno troviamo una apertura trasversale ovale, che viene tenuta chiusa da un forte muscolo a forma di anello che si oppone all'uscita dei residui digestivi e dei prodotti genito-urinari. La sua azione è rinforzata da un muscolo curvo, che controlla l'estremità del vestibolo rettale. In tal modo la parete anteriore del vestibolo rettale si oppone all'apparato genito-urinario, ad impedire che le feci si mescolino all'urina e si oppone all'uscita dell'urina nel passaggio anale: solo al momento della defecazione le urine si mescolano alle feci.

Al di sopra della cloaca, fra essa e lo sbocco dei condotti genito-urinari, si trova un organo ghiandolare, la borsa di Fabrizio, di forma ovoidale, a pieghe, che ha una particolare importanza per le difese immunitarie in tutti gli uccelli. Il fegato dei colombi ha colore rossiccio-marrone e sta davanti allo stomaco; esso è costituito da due lobi di differente grandezza. I colombi non hanno vescichetta biliare, cosicché la bile prodotta passa direttamente nel duodeno attraverso due condotti biliari. Il pancreas, di forma allungata, ha due condotti escretori che versano la loro secrezione nella prima parte dell'intestino tenue. La milza è un organo rotondo ed oblungo, posto sulla destra in corrispondenza del punto di passaggio dallo stomaco ghiandolare a quello muscolare. I reni, situati nella regione pelvica, si estendono dal lato posteriore dei polmoni fino al bacino e stanno adagiati in alcuni affossamenti a forma di conca della colonna vertebrale. Ognuno di essi forma una massa di colore rosso scuro, divisa in tre lobi. Da ciascun rene partono gli ureteri, fili chiari e sottili che portano alla cloaca. L'urina in gran parte resta assorbita dall'intestino, quella che resta viene a formare con gli escrementi la parte bianca delle deiezioni; essa è ricca di urati di calcio e di quantità notevoli di ammoniaca.

L'apparato respiratorio e circolatorio

I polmoni sono situati sulla parte anteriore del dorso, all'interno delle costole. La trachea si divide in due grossi bronchi extrapolmonari, che si ramificano nel polmone in bronchi secondari; alla loro estremità si apre un sacco aereo che è il sacco addominale.

A differenza dei mammiferi, i cui polmoni sono ramificati a forma di albero, gli uccelli hanno polmoni che, ad una analisi approfondita, si rivelano costituiti da tante piccole cannule. Da ogni polmone si diramano nove sacche aeree che si estendono fra le interiora del ventre e gli organi interni del petto, penetrando anche fra i muscoli ed in numerose ossa.

Queste sacche abbassano il peso specifico durante il volo e regolano l'equilibrio termico del colombo; al tempo stesso costituiscono delle riserve di aria per i polmoni. La pneumaticità delle ossa è variabile nelle razze; in alcune soltanto l'omero dell'ala è pneumatico, in altre nessun osso dell'ala è pneumatizzato.

La circolazione corrisponde grosso modo a quella dei mammiferi; una distin-zione fondamentale è quella fra piccola circolazione (nei polmoni) e grande circolazione (nel corpo). Rispetto ai mammiferi il cuore ha una struttura più semplice, è completamente diviso in cuore destro e cuore sinistro, non vi è mescolanza di sangue arterioso e venoso. Esso ha peso abbastanza notevole ed è collocato sotto lo sterno, nella parte media del corpo: ha forma conica e sganciata. Nel colombo i battiti del cuore sono più di duecento al minuto. La temperatura corporea è compresa tra i 40,5° ed i 43°.

Lo scheletro

Condizione necessaria per il volo dei colombi, come di tutti gli uccelli in genere, è una determinata trasformazione 03subita da varie parti dello scheletro. Partico-lare caratteristica di un gran numero di ossa del colombo, comprese le vertebre, è la loro pneumaticità; esse contengono dell'aria, proveniente dai polmoni, tiene il posto del midollo. Lo scheletro, per questa ragione, è di notevole leggerezza.

Le vertebre nel colombo sono generalmente in numero totale di 39; tale numero oscilla, nelle razze domestiche, tra 38 e 42.

La colonna vertebrale è composta da una parte cervicale, da una dorsale, una lombo-sacrale e una caudale. La mobilissima parte cervicale è formata nei colombi da dodici vertebre ed è leggermente piegata a forma di S. La lunghezza e la mobilità della colonna vertebrale nella parte del collo corrispondono naturalmente alla funzione prensile del becco.

La parte dorsale della colonna vertebrale è breve e pochissimo flessibile; essa è costituita da sette vertebre, parte delle quali (dalla seconda alla quinta) è andata saldandosi nella crescita in un unico blocco. La sesta vertebra dorsale è libera. mentre la settima è fusa insieme a quelle lombo-sacrali. Queste ultime sono in numero variabile da undici a quattordici durante la fase dello sviluppo nell'uovo, ma dopo l'uscito dall'uovo si saldano con l'ultima vertebra dorsale e con le prime caudali (o coccigee), costituendo così tutte assieme un largo bastone osseo. che si restringe un poco verso l'estremità.

I colombi hanno generalmente otto vertebre caudali o coccigee; in alcune razze però tale numero può variare, come per esempio nei Pavoncelii che ne hanno nove o dieci, e di forma speciale, a causa della inserzione dei muscoli che servono a tenere la coda rialzata. L'ultima di queste vertebre (pigostilo) è anche la più grande; essa ha unaforma simile a quella di un vomere e la sua robustezza è sempre proporzionata alla grandezza ed al numero delle penne della coda che deve sorreggere. Le vertebre coccigee sono molto mobili.

Il colombo possiede sette coppie di costole, articolate superiormente con le vertebre dorsali; le prime quattro o cinque di esse sono innestate inferiormente nel bordo laterale dello sterno; lo sterno è una grande e larga placca ossea convessa in avanti, concava nella parte posteriore, che si prolunga all'indietro di molto rispetto al punto di innesto delle costole, avendo anche la funzione di sostenere le pareti del petto e del ventre.

Al centro della faccia anteriore o convessa dello sterno si trova il pettine o carena, una cresta saliente dalla quale si dipartono i forti muscoli pettorali; questo pettine ha la caratteristica di essere particolarmente sviluppato nei colombi con buone capacità di volo.

La testa è sostenuta dalla parte cervicale della colonna vertebrale; le ossa del cranio si saldano precocemente tra loro, formando una capsula liscia, di forma conica. Nella scatola cranica si trovano il foro occipitale, attraverso cui passa il midollo spinale, ed i due orefizi auricolari; le due grandi cavità oculari segnano la demarcazione tra la parte craniale propriamente detta e la parte anteriore o facciale del cranio. corrispondente al viso: questa accoglie le due aperture del naso, nonché le due mascelle; la mascella inferiore (mandibola) è unita al cranio dell'articolazione mascellare. L'ossatura del viso è notevolmente lunga e costi­tuisce il supporto delle due parti del becco.

La struttura degli arti superiori degli uccelli rispecchia, in linea di massima, quella dei mammiferi; è stata tuttavia necessaria una notevole trasformazione delle singole parti costituenti lo scheletro, per permettere la conversione degli organi atti alla locomozione a terra, in organi per il volo. L'impianto osseo che sorregge l'ala (cintura scapolare della spalla), è costituito dall'osso coracoide, dalla clavicola e dalla scapola o omoplata; a queste si attacca l'omero, che nei colombi è molto corto e tutto vuoto all'interno: durante il volo esso viene riempito d'aria proveniente dalle sacche. L'avambraccio è composto dal radio, che sta davanti ed è piuttosto debole e leggermente piegato, e dall'ulna che è invece abbastanza robusta. Vengono quindi due ossa del polso, cui seguono tre dita di forma alquanto rudimentale; il primo è il pollice, che si trova vicino al polso, è mobile ed è costituito da una sola falange, accanto ad esso c'è il medio, molto sviluppato: lo compongono un osso centrale e due falangi. Il terzo dito è saldato nell'osso centrale del dito medio e presenta una piccola falange appena accennata.

La parte centrale del bacino è rappresentata dal bastone osseo formato dalle vertebre lombo-sacrali, nel quale sono innestate le ossa pelviche laterali. L'ileo è un osso lungo che si salda con le due ultime vertebre dorsali e con le vertebre lombo-sacrali; l'ischio forma in parte i lati della cavità pelvica e, con il suo bordo inferiore, si unisce al pube, il quale è un osso sottile ed allungato che segue la direzione del bordo inferiore dell'ischio. Alla mancanza di una vera e propria chiusura del bacino nella parte inferiore suppliscono le ossa del pube, le quali, assottigliandosi progressivamente, si prolungano all'indietro restando staccate tra loro, ciò che facilita il passaggio dell'uovo. Questa distanza si accentua nelle femmine in periodo di deposizione.

Gli uccelli hanno un femore corto e molto robusto, che non è visibile ma forma la base della coscia ed è innestato nella cavità glenoidale della cintura pelvica. Nell'estremità inferiore del femore è articolata la rotula del ginocchio, che nei colombi è abbastanza ricca di tendini, e le due ossa della gamba: la tibia ed il perone. La gamba è visibile, più o meno bene secondo la razza, nella sua parte inferiore.

Dopo l'articolazione del calcagno, che è leggermente piegata all'indietro, viene l'osso centrale del piede (tarso) che, nella maggior parte delle razze, è provvisto esteriormente di squame; questo osso, insieme ai tendini, ai vasi sanguigni ed alla pelle squamata che lo circondano, costituisce quella che comunemente chiamiamo "zampa".

Il colombo ha quattro dita: tre davanti ed una rivolta all'indietro; l'ultima falangetta di queste dita ha forma di artiglio ed è ricoperta da un astuccio corneo (unghia).

Le ossa sono costituite da due sostanze fondamentali: l'osseina ed i sali calcarei; le due sostanze sono intimamente combinate insieme. In media le ossa contengono quaranta parti di osseina e sessanta di sali calcarei.

L'apparato riproduttivo

Nei maschi dei volatili domestici i testicoli sono posti dentro la cavità ventrale; essi si trovano davanti ai reni, ai lati della colonna vertebrale, in corrispondenza delle ultime costole. I testicoli sono sensibilmente più grandi durante il periodo dell'accoppiamento; da essi si dipartono i canali deferenti seminali, che sono molto tortuosi e raggiungono, parallelamente agli ureteri, la cloaca dove termi­nano in una piccola papilla.

Gli spermatozoi sono filamenti microscopici che presentano una testa anteriore (cellula fecondante), una parte intermediaria o di unione ed il filamento caudale.

Nelle femmine sono sviluppate soltanto l'ovaia sinistra e l'ovidutto sinistro; originariamente, però, la colomba è predisposta per questi organi anche nella parte destra. L'ovaia è davanti ai reni ed è particolarmente sviluppata nel periodo riproduttivo; è destinata invece a raggrinzarsi durante il periodo della muta. Durante la maturità sessuale si formano i follicoli ovali, che si sviluppano con una certa celerità e conferiscono all'ovaia l'aspetto di un grappolo d'uva.

Poco prima della deposizione delle uova. nella colomba i piccoli follicoli bianchi si ingrandiscono a due a due, trasformandosi in sfere gialle abbastanza grandi (della grandezza di un acino d'uva), a causa dell'assunzione del tuorlo. Ogni sfera costituita da questo tuorlo è avvolta, oltre che da una pelle propria, da una membrana, la quale, quando l'uovo è maturo, si strappa lungo una linea arcuata. La sfera del tuorlo è a questo punto libera e passa nell'imbuto dell'ovidutto; è in questo percorso che arrivano gli spermatozoi e si opera la fecondazione. Nell'ovidutto il tuorlo viene circondato dall'albume, dalla membrana testacea e, infine, dal guscio calcareo.

L'uovo ormai completamente formato raggiunge poi la cloaca attraverso la vagina e viene deposto all'esterno.

Il piumaggio

04La pelle dei colombi, che serve tanto da superficie protettiva che da regolatore termico ed organo sensoriale, non contiene ghiandole sebacee tranne l'uropi­gio ed alcune piccole ghiandole collocate vicino all'orecchio.

L'uropigio, o grande ghiandola del groppone, è situata sul coderuzzo delle ultime vertebre caudali, sotto la pelle, e forma un piccolo rigonfiamento ben visibile. Questa ghiandola è assente in alcune razze, quali i Rotolatoci ed i Pavoncella; la funzione principale della sostanza prodotta dall'uropigio è quella di lubrificare e rendere impermeabili all'acqua le penne e le piume.

In nessun punto il corpo del colombo si presenta nudo, giacché, quasi ovunque, esso è ricoperto dal piumaggio. Se si escludono i colombi a collo nudo e le razze con le zampe piumate, le piume mancano soltanto sul tarso e sulle dita. Le penne che formano il piumaggio di contorno (remiganti e timoniere), quelle ad asta rigida, si chiamano 'penne' propriamente dette, le altre più piccole, ad asta flessibile, che ricoprono tutto il corpo si chiamano 'copritrici'; vengono poi il 'piumino' e le 'filopiume'.

Il piumaggio non è distribuito in modo uniforme sulla superficie del corpo del colombo. Distinguiamo innanzitutto aree, dette pterili, ricoperte di piume, dagli spazi che sono sprovvisti di piume o apterili. La testa ed il collo sono comple-tamente ricoperti di piume; il dorso è percorso in tutta la sua lunghezza da un'area piumata abbastanza larga, da cui si separano, in prossimità delle spalle, due diramazioni. L'osso iliaco è coperto su entrambi i lati da una sottile fascia di piume alquanto lunghe. Il femore è piumato a strisce, mentre la coscia è interamente avvolta da piume. Sul petto troviamo due aree piumate, una a sinistra e l'altra a destra, divise da una zona centrale che è priva di piumaggio. Uniforme è il piumaggio sul ventre.

Nel codione sono impiantate le grandi penne della coda o timoniere, in genere in numero di 12. Numerose razze devono avere tuttavia anche quattordici o più penne caudali; è il caso, per esempio, dei Pavoncella, dei Rotolatoci, degli Altovolanti di Danzica ecc... Dal codione nascono inoltre anche le penne atte a sostenere le timoniere: le copritrici superiori ed inferiori (cuneo) della coda.

Sulle ali le penne hanno una disposizione ben precisa, cosicché, in posizione di riposo, esse si spingono una sotto l'altra a mò di ventaglio.

Fissate sull'avambraccio si trovano le remiganti secondarie, arrotondate sulla punta, in numero da dieci a dodici.

Sulle falangi ci sono le remiganti primarie, solitamente in numero di dieci; esse sono più appuntite delle secondarie. La più lunga di tutte le primarie è la terz'ultima.

Tutte le remiganti hanno una corrispondente penna di copertura, di proporzio­nata robustezza; per il resto tutta l'ala è 05coperta da penne copritrici più piccole. Sulla sua parte esterna vi sono due penne della spalla e quattro del pollice; queste ultime sono poggiate sul pollice e facili da distinguere.

La parte superiore del braccio, l'omero, porta solo poche penne, che costitui­scono la copertura delle spalle; se questo gruppo di penne non è ben sviluppato si può avere una schiena scoperta ed ali aperte verso l'alto <,a coltello».

Il colombo muta prima di tutto la remigante primaria che è più vicina alle secondarie; se tutto procede normalmente nell'allevamento ciò comincia verso il decimo giorno della seconda covata. La nona penna segue dopo tre o quattro settimane, quando la penna davanti ad essa si è già riformata per buona parte. Gli scarti di penne successivi si susseguono ad intervalli sempre più brevi.

Delle remiganti secondarie muta prima di tutto quella posta più verso l'esterno; di regola per ogni periodo di muta viene cambiata soltanto una secondaria e in seguito anche due o tre penne: la muta completa delle secondarie avviene perciò nell'arco di più anni.

La muta della coda comincia perlopiù quando già circa la metà delle remiganti primarie è caduta ed è stata rinnovata. Dapprima cadono le due penne poste ai lati di quelle centrali. poi è la volta di queste ultime ed infine è il turno delle altre, a partire dalle terze rispetto al centro.

Questo processo di mutazione delle remiganti e delle timoniere abbastanza lungo fa sì che i colombi siano sempre in grado di volare. Quanto alla muta del resto del piumaggio, essa ha luogo solitamente in autunno, a conclusione del periodo di allevamento; anche qui si assiste ad un graduale rinnovamento del piumaggio, cosa che permette al colombo di affrontare le basse temperature autunnali con un buon corredo di piume.

Nei nostri colombi è possibile riscontrare diverse conformazioni del piumaggio: le razze con buone doti di volo possiedono un piumaggio ben disteso; quelle a struttura, come i Cappuccini, hanno penne morbide; i Ricciuti portano sulle copritrici delle ali piume arricciate.

Lo sviluppo della penna ha inizio da una papilla, situata in fondo ad un affossamento della pelle denominato follicolo o guscio della penna. Prendendo in esame una penna vi distingueremo un asse principale ed il vessillo. L'asse comprende due parti: la rachide superiormente ed il calamo alla base della rachide; il calamo è collocato nel guscio della penna, è rotondo, cavo, ed arriva alla base della penna. Alla sua estremità inferiore il calamo è munito di una apertura detta ombelico inferiore, mentre alla base della rachide si trova un'altra apertura detta ombelico superiore. L'ombelico inferiore del calamo racchiude la papilla della penna. All'interno del calamo c'è una massa cornea morbida, l'anima.

La rachide fa da base al vessillo, è solida, non trasparente e di sezione più o meno quadrata; al suo interno c'è un midollo bianco contenente dell'aria.

Il vessillo della penna è a sua volta suddiviso, nelle remiganti, in una membratura (o lama) interna (più larga) ed una membratura esterna (più stretta). All'estremità inferiore del vessillo si trovano spesso delle soffici barbule di peluria. Il vessillo è costituito da due serie di raggi o barbe, che si dipartono dalla rachide, posti sullo stesso piano ed angolati trasversalmente verso l'alto. Dall'asse di ciascuna barba partono degli assi secondari, chiamati barbule, che si dividono in barbule ad arco e barbule ad uncino; queste ultime sono provviste di piccoli e fini uncini, con cui s'agganciano saldamente alle barbule ad arco della barba successiva. È in tal modo che viene a formarsi la robusta struttura del vessillo.

Le barbule di peluria che si trovano alla base del vessillo sono senza uncini: ecco perché restano rilassate; queste barbule di peluria hanno la funzione di proteggere dal freddo e si trovano all'estremità inferiore di molte copritrici. Oltre a queste penne, ve ne sono ancora altre, sporadiche, di forma capillare, che sono costituite semplicemente da una rachide lunga, sottile, e quasi senza vessillo.

Il colore del piumaggio viene originato da una assunzione di colore determinata dal pigmento contenuto nel midollo della penna o da colori di struttura, oppure è dovuto alla rifrazione della luce, alla fluorescenza ed alla interferenza. Non è da escludersi una combinazione di questi due tipi di formazione del colore.

Che il colore delle penne abbia una funzione biologica sembra assicurato: infatti, in un grande numero di casi, vi è una relazione evidente tra il colore del piumaggio e l'ambiente; tale fenomeno è chiamato omocromia.